Esperienza Erasmus

Erasmus, Andrea La Mantia a Sofia

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DATI COMPILATIVI
Nome: Andrea
Cognome: La Mantia
Età: 24
Città “fuori-sede”erasmus : Sofia
Da quanto tempo sei fuori-sede erasmus? Ho trascorso il primo semestre dell’anno accademico 2015/2016
Sei partito da solo o eri con qualche “compagno di viaggio”? Sono partito da solo

La mia scelta è ricaduta su Sofia in seguito dopo aver ascoltato i consigli del mio coordinatore Erasmus. In particolare, io ero interessato a svolgere un secondo Erasmus in un paese dove si parlasse inglese, e fin da subito mi sono interessato all’est Europa. Visto che il numero di partecipanti all’interno della mia facoltà è abbastanza alto, ho deciso di scegliere una metà poco “ambita” e per certi versi poco conosciuta, sapendo che comunque avrei seguito dei corsi presso una delle poche università private di Sofia.

La questione dell’alloggio è stata inizialmente più difficile del previsto. Inizialmente io e la mia futura coinquilina ci siamo avvalsi della collaborazione di un “buddy”, ovvero di uno dei tanti ragazzi bulgari che hanno trascorso un periodo all’estero come studenti Erasmus, si occupano di aiutare i nuovi Erasmus nelle attività giornaliere, come la ricerca di una casa, l’acquisto di una scheda telefonica ecc. La difficoltà più grande nel trovare una casa in Bulgaria è dato dalla lingua. Gli annunci sono prettamente in bulgaro, e spesso i padroni di casa non parlano inglese. Nel mio caso, dovendo prendere un autobus per raggiungere la mia università, ho deciso cercare una sistemazione che mi permettesse di raggiungere la fermata dell’autobus nel minor tempo possibile, cercando di rimanere vicino al centro della città. Questa scelta mi ha portato a pagare magari un affitto un po’ più alto rispetto agli Erasmus che vivevano nelle residenze o in zone un po’ più periferiche, ma si tratta di prezzi molto più bassi rispetto ai paesi dell’Europa occidentale. Il prezzo massimo che si poteva pagare per una casa in centro era di 250 euro per stanza singola. Essendo una città che attrae abbastanza Erasmus, ma anche molti studenti stranieri, consiglio vivamente di recarsi in loco con un certo anticipo, in modo da avere un ampia scelta. Inoltre è importante avvalersi dell’aiuto di studenti locali, soprattutto per la lingua. Per quanto riguarda le residenze, le opinioni sono contrastanti. Normalmente le residenze vengono assegnate dalle singole università di provenienza, e molte persone vengono attirate dal prezzo (si parla di circa 25/30 euro al mese) ma, a mio avviso, ci sono abbastanza lati negativi. Uno su tutti la pulizia, soprattutto delle zone comuni. Questo comporta il dover attrezzarsi per cucinare nelle proprie stanze, portando gli stessi studenti ad acquistare fornelli elettrici e tutto il necessario. Inoltre molte residenze sono sprovviste di lavanderie, quindi si è costretti a utilizzare lavanderie private.

Io ho frequentato la NBU (New BulgarianUniversity), una università privata che conta moltissime facoltà, tra cui spiccano numerosi corsi di arte e di musica. La struttura, per quelli che possono essere gli standard bulgari, è assolutamente all’avanguardia. All’interno troviamo 4 caffetterie, un museo, un teatro, vari laboratori informatici, un centro stampa e una cartoleria. All’esterno si estende un grande giardino, dove troviamo una palestra all’aperto e un campo di calcio a 5. Le aule sono tutte modernissime, dotate di computer e proiettore. Le lezioni sono tutte frequentate da non più di 15 studenti, e i professori prediligono metodo di studio basato su una partecipazione attiva degli studenti, attraverso dibattiti e presentazioni. Normalmente ciascun corso prevede delle prove intermedie, al di là dell’esame finale, ma può capitare che, soprattutto nel caso degli Erasmus, si chieda allo studente di fare delle semplici presentazioni o un paper che sostituisca l’esame finale.

La città è caratterizzata da un servizio di trasporto pubblico molto ampio. Esistono numerose linee di autobus, filobus, tram e due linee metropolitane che attraversano la città in lungo e largo. Il prezzo di una singola corsa è circa 50 centesimi di euro, mentre un abbonamento per studenti, valido per tutti i mezzi di trasporto, costa circa 10 euro al mese.

Il clima è particolarmente freddo. La pioggia cade incessantemente per buona parte dei mesi freddi, mentre a partire da Gennaio si possono ammirare diverse nevicate. Per noi palermitani, abituati ad un clima più mite, può sembrare una sfida eccessivamente ardua da affrontare, ma vi assicuro che il clima non condizionerà assolutamente la vostra vita quotidiana, in quanto tutti i locali pubblici sono perfettamente riscaldati.

Come anticipato in precedenza, il mio appartamento si trovava a circa 10 minuti da una delle strade più famose della città, chiamata VitoshaBulevard. Questa strada, completamente pedonale, collega il centro storico della città con il palazzo nazionale della cultura, e si caratterizza per una serie di ristoranti e bar con terrazze, che durante il periodo invernale vengono coperte e prontamente riscaldate. Sempre a 10 minuti da casa mia, trovavi uno dei numerosi centri commerciali che caratterizzano Sofia, con all’interno negozi, ristoranti e cinema.

Vista la presenza di varie università, e vista la presenza di circa 400 Erasmus, riuscire a ritrovarsi tutti nella stessa zona non è affatto semplice. Ci sono coloro che come me decidono di vivere in centro città, pagando prezzi più alti, ma ritrovandosi più vicini alle loro università. Tuttavia, vi è un gran numero di studenti Erasmus che decide di vivere nel quartiere universitario, chiamato StudenstkiGrad. Qui si trovano numero residenze, di cui vi parlavo precedentemente, oltre a una serie di fast food, bar, discoteche e qualche facoltà universitaria. Se dovessi fare un confronto tra le due realtà, direi che il quartiere universitario offre un costo della vita molto più basso rispetto al centro della città, tuttavia numerose attività, soprattutto notturne, si svolgono fuori dal quartiere degli studenti

Abituato ad una città come Palermo, posso affermare che ho trovato Sofia molto più vivibile sia del punto di vista del traffico, dell’efficienza dei mezzi pubblici, e della sicurezza della città. Ovviamente bisogna sempre fare una premessa. Il fatto che il costo della vita sia molto basso, vi permette di vivere una vita che magari in Italia non immaginavate. Prendere un taxi ogni sera per tornare a casa pagando massimo 4 euro, andare al ristorante ogni settimana, arrivare in Turchia pagando a malapena 40 euro di biglietto di autobus, saranno tra gli aspetti più positivi della vostra esperienza bulgara.

Una delle cose che ho imparato fin da subito in questa città è che, se vuoi, puoi uscire praticamente 6 sere su 7. Avendo trascorso molto tempo con gli erasmus, posso dire che essi prediligono il centro città durante il fine settimana, in particolare si ritrovano in due locali principali, ovvero Terminal 1 (un locale dove si può ballare musica pop e indie) e il Biblioteka (dove si predilige la musica house e commerciale). Questi due locali saranno il vostro tempio durante il vostro soggiorno a Sofia, i luoghi dove trascorrerete la maggior parte dei vostri week-end, e tutto alla modica cifra di 2,50 euro per l’ingresso. Durante la settimana, e in maniera particolare la domenica, il centro delle attività notturne si sposta nel quartiere degli studenti, raggiungibile dal centro tramite un autobus. Lì gli erasmus hanno diversi luoghi di ritrovo, ma quello che spicca è sicuramente il famoso Beach Bar, un locale ribattezzato tempio degli erasmus spagnoli, dove l’unica ragione per cui dovrete aprire il portafoglio sarà per offrire un giro di tequila ai vostri amici( alla modica cifra di 50 centesimi di euro per ogni shot). Spesso le varie organizzazioni erasmus si dilettano nell’organizzare vari eventi per gli studenti straniere(flags party, welcome party, christmas party ecc) che si svolgono sempre in un locale diverso. Una volta conclusa la serata, potete scegliere di tornare alle vostre dimore con un taxi, sempre per una cifra massima di 4 euro, oppure aspettare le 5 del mattino, momento in cui ricomincia il servizio di trasporto pubblico.

La città mi è sembrata abbastanza cosmopolita. Per strada, ma soprattutto nelle università, è facile incontrare persone provenienti da diverse parti del mondo, come paesi africani, India, Turchia, Grecia, e soprattutto italiani in cerca di fortuna.

Il pregio della città è il fatto di essere una città dalle mille sfaccettature, che ti permette di fare diverse attività con un costo contenuto. Un difetto può essere ancora una sorta di chiusura mentale da parte dei bulgari, soprattutto adulti, magari non ancora pronti ad aprirsi all’integrazione nell’Unione Europea.

Alla luce dell’esperienza fatta, sono sempre più convinto che Palermo debba migliorare ancora tanto, soprattutto in quelle che sono le necessità basilari di ogni cittadino comune. Non so se il mio futuro potrà mai essere a Palermo, ma visto la condizione in cui si trova attualmente, e vista la difficoltà anche nel cambiamento, non nascondo che magari potrei avere delle difficoltà ad accettare di vivere nella mia città natale.

Le uniche cose che mi sono mancate sono le stesse che mancano ad ogni palermitano fuori sede, ovvero il cibo, il clima, e per certi versi il calore della gente.

Non abbiate assolutamente paura di essere catapultati in una realtà completamente diversa dalla vostra. Non fermatevi davanti alle differenze climatiche, culturali, culinarie di un paese misterioso ma affascinante allo stesso tempo. Siate affamati di conoscere e di scoprire, esplorando le ricchezze che questo paese vi può offrire. E non arrendetevi di fronte alle prime difficoltà, perché alla fine vi guarderete indietro, e saprete che avrete trascorso uno dei periodi più belli della vostra vita.

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