Esperienza Erasmus

Erasmus a Salonicco, l’esperienza di Debora Sciortino

erasmus a salonicco

Nome: Debora

Cognome: Sciortino

Età: 24

Tipo di progetto: Erasmus a Salonicco

Durata del progetto Erasmus? Il primo semestre del 2015

-Intervista realizzata da Ettore Bellavia

La pioggia incombe sul nostro tavolo e le zanzare non ci danno tregua, ma Debora Sciortino, 24 anni, laureatasi in Giurisprudenza all’Università di Palermo, non sembra curarsene.

Sorseggia il suo té freddo alla pesca e ci racconta del suo semestre in Erasmus all’Università Aristotelous di  Salonicco.

Una città lontana dal cuore dell’Europa, eppure inevitabilmente vicina e familiare, legata a noi indissolubilmente, attraverso quel secolare patrimonio genetico che chiamiamo Mediterraneo.

Erasmus, Debora Sciortino a Salonicco

 

 debora a salonicco in erasmus

Come hai deciso di fare Erasmus a Salonicco?

“In realtà non avevo progettato alcunché: ho fatto domanda senza sapere realmente cosa avrei deciso se avessi vinto un posto. Quando ho visto la graduatoria, ho capito che non avrei mai e poi mai rinunciato.

E pensare che fino a qualche anno fa giudicavo l’Erasmus niente più che una scorciatoia per darsi esami il più rapidamente possibile.

Ma ho dovuto ricredermi: alla fine mi sono resa conto che avrei dovuto partecipare molto prima.”

 

Che aspettative nutrivi?

“Sono una viaggiatrice molto critica. Giudico una città sulla base della pulizia, dell’ordine e su come funziona. Spesso mi trovo a confrontare le mie mete di viaggio con Palermo e così è successo anche per Salonicco. Purtroppo ho trovato una città sporca e poco organizzata.”

 

Come hai trovato l’alloggio?

“Ho impegnato una stanza singola tramite internet, su consiglio di alcuni amici che già erano stati in Erasmus a Salonicco. Pagavo 230€  al mese, cifra non certo impossibile, sebbene lì gli affitti non superino mai i 300€.

Sfortunatamente, le foto erano poco veritiere rispetto alle reali condizioni dell’abitazione.

Ho avuto modo di vedere diverse case e constatare come ce ne fossero di molto migliori rispetto alla mia: se progettate una lunga permanenza a Salonicco, cercate casa sul posto.”

 

Con chi abitavi?

“Vivevo con due ragazze di Palermo, anch’esse studentesse Erasmus.

Indubbiamente, è importante abitare insieme a studenti di diverse nazionalità e le ragioni, in termini di miglioramento dell’inglese e di scambio culturale, sono evidenti.

Adesso, però, posso contare su due amiche in più, persone che ritrovo nella mia quotidianità a Palermo e  con cui ho condiviso un’esperienza unica.”

 

Come hai vissuto il tuo Erasmus?

“In realtà, sono partita molto scarica e almeno in una prima fase ho avuto qualche difficoltà, complici anche la sistemazione non confortevole e la città sicuramente accogliente, ma sporca e caotica.

Conducevo una vita piuttosto calma con le mie colleghe e coinquiline: lezioni all’università, poi la sera cene e l’aperitivi nei locali del centro.

Tutto però ha preso una piega diversa quando sono entrata in contatto col gruppo di studenti Erasmus, attraverso l’associazione Esn. Da quel momento ho compreso quanto l’esperienza Erasmus possa rivelarsi meravigliosa. Insieme ci siamo divertiti tanto e ho avuto l’opportunità di legare con altri studenti provenienti da tutta Europa.”

 

Qual è la zona di Salonicco  più affascinante?

“Ecco, un pregio di casa mia era proprio la sua posizione strategica, a due passi dalla Plateia Aristotelous, la piazza principale. Da lì si raggiunge facilmente l’arco di Galerio e l’università Aristotelous di Salonicco, la più grande della Grecia. Su questo stesso asse si trova il cuore della vita notturna. Tra i vari locali, ricordo con piacere il Drink & Go, luogo di ritrovo per gli studenti Erasmus.”

 

Dunque Salonicco è una città Erasmus?

“Non me l’aspettavo, ma gli studenti stranieri sono davvero tanti.”

 

Che atmosfera vi si respira?

“La gente è molto ospitale, non dissimile per calore e chiassosità dagli abitanti di Palermo.”

 

Definiresti Salonicco una città vivibile?

“Tutto sommato sì, ci si muove piuttosto facilmente, poiché il centro non è grandissimo e si mangia con poco. Spesso cenavamo fuori perché era davvero conveniente.

Non vi nascondo che il clima è stato un fattore importante nella scelta della mia meta Erasmus. Per intenderci, non sopporterei gli inverni di Vilnius.

A Salonicco il clima è mediterraneo, molto simile a quello palermitano, sebbene più rigido nei mesi invernali.”

 

Parlaci dell’università.

“L’università Aristotelous è piuttosto brutta e sporca per via delle continue feste che organizzano gli studenti che occupano.

Ciononostante, l’accoglienza è stata ottimale e ci trattavano come studenti speciali. Per noi si tenevano corsi a parte, a cui partecipava una classe di soli Erasmus.

Gli esami erano semplici, con programmi ridotti e i professori non avevano grosse pretese riguardo alla nostra conoscenza dell’inglese e ciò, ad esser franca, ha influito sulla mia scelta. Già sapevo che la richiesta era il B1 tramite alcuni amici che erano già stati a Salonicco.”

 

Feste in facoltà… neanche tanto male, no?

“Effettivamente, il divertimento non mancava. Gli studenti organizzavano persino delle grigliate nei cortili dell’università. Il tutto accompagnato immancabilmente dal tipico sound balcanico, al cui ritmo ci scatenavamo nel sirtaki, la tradizionale danza greca.”

 

Hai viaggiato durante il tuo Erasmus?

“Sono stata un paio di giorni a Sofia, in Bulgaria. E sono rimasta colpita positivamente. Ho trovato l’ordine e la pulizia che mancano a Salonicco e Palermo.

Insieme ai ragazzi di Esn, poi,  ho visitato le Meteore, un complesso di monasteri mozzafiato, sospeso sulle torri naturali di roccia che dominano la cittadina di Kalambaka, nell’entroterra greco.”

 

Cosa ti è rimasto di questa esperienza? Avresti qualche consiglio per chi sceglie di fare l’Erasmus a Salonicco?

“E’ stato strano riabituarsi alla vita di sempre. Ma soprattutto mi è parso quasi  innaturale non poter conoscere persone nuove e diverse ogni giorno.

Adesso amo quel luogo perché lo lego ai momenti che ho vissuto: il 30 gennaio, sul volo per Palermo, piangevo. E piangevo perché il mio Erasmus era finito.

Forse troppo presto. Un semestre è poco, o almeno lo è stato per me. Ritengo che il periodo ideale sia di 9 mesi: c’è più tempo per integrarsi e vivere lo scambio fino in fondo. Consiglio di andare nel secondo semestre, poiché Salonicco è una meta principalmente estiva.”

 

Non sono pochi gli studenti che lasciano Palermo per studiare altrove. Cosa ne pensi di queste “fughe”?

“Per quanto mi riguarda, mi trovo bene a in questa città e ci sono ottime scuole per il mio percorso universitario.

Non mi dispiacerebbe un futuro qui, anche se non mi sento di escludere un eventuale trasferimento. Di certo, non scappo, perché la situazione non è catastrofica. Ciò non toglie che Palermo abbia molti difetti.

In generale, è comprensibile che i ragazzi vadano alla ricerca di una maggiore qualità per i propri studi. Ciononostante, è triste. Negli ultimi anni, ho dovuto salutare molti amici importanti e forse è anche per questo che sono partita così a cuor leggero, per riempire un vuoto.”

 

Credi che rendere la propria città più aperta allo scambio culturale sia importante?

“E’ un aspetto fondamentale. Connettersi con altre realtà è un modo di scoprire il mondo e di comprenderlo, sia che si viaggi, sia che si ospiti.”

 

Noti questo processo a Palermo?

“Sì, credo ci sia una grossa crescita in questo senso. Questa estate la città sembrava invasa dai turisti e ho sentito in continuazione di gente che ospitava anche a casa propria visitatori da ogni parte del mondo, magari conosciuti proprio attraverso un’esperienza Erasmus.

E’ il segno di una mentalità che è cambiata: l’apertura al mondo è divenuta un carattere distintivo della nostra generazione.”

 

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