Esperienza Erasmus

“Erasmus è…”- Gli scritti di Alida alla fine di un Erasmus

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Pensieri e parole di Alida Schifano alla fine del suo Erasmus a Coimbra

 

whatsapp-image-2016-10-24-at-14-58-20Erasmus è coraggio

“Arrivare in una casa di quindici persone, non capire bene quale fosse il colore originale delle piastrelle della cucina perché ricoperta da uno strato che varia dai 2 ai 3 cm di melma e pensare, bene, io vivrò qui per 10 mesi”.

Erasmus è spirito di adattamento

“La cucina fa schifo, i bagni non ne parliamo, chissà che malattie mi trasmetteranno questi tizi, ma va bene, impariamo a conoscerli.”

whatsapp-image-2016-10-24-at-09-13-36Erasmus è improvvisazione

“Per improvvisazione intendo la capacità di improvvisare un inglese “sicilianizzato” con tedeschi, madre lingua. Sentirti una scema, ma continuare ad improvvisare fin quando impari. Non impari solo la lingua, impari i gesti, gli sguardi, le abitudini, la cultura. Impari che da 22 anni a questa parte con quelle 14 persone avete vissuto una vita completamente diversa, eppure avete in comune più di quanto potessi immaginare.”

Erasmus è condivisione

“Dopo nemmeno un mese ti ritrovi vestiti sparsi in ognuna delle 15 camere perché non importa di chi sia quella camera o cosa ci sia dentro. Fa parte di quella casa e tutto ciò che fa parte di quella casa fa parte di te, fa parte della portoghese, della turca, del tedesco, del greco, del napoletano.”

“Ormai siamo tutti uguali, tu dai lunghi capelli neri e tu dai lunghi capelli biondi, siete mie sorelle allo stesso modo.”

whatsapp-image-2016-10-24-at-09-07-21Erasmus è esserci sempre

“Tornare in Portogallo con un piede rotto dopo le vacanze di Natale non è stato esattamente il modo migliore per iniziare l’ anno. Tornare in Portogallo con un piede rotto e trovare una festa a sorpresa solo per strapparti un sorriso, si, forse è il modo migliore per iniziare l’anno. Tornare in Portogallo con un piede rotto e un gesso che ingombra un quarto del tuo corpo non era così tragico come pensavo. Non lo era perché c’era sempre qualcuno pronto a darmi una mano, non lo era perché c’era la mia famiglia del Portogallo a prendersi cura di me in quel momento, a non permettere che smettessi di sorridere un attimo, a portarmi su e giù per le salite vertiginose di Coimbra, a non lasciarmi mai sola, a rendere speciale anche i momenti in cui non potevo far altro che star seduta ed esprimere tutta la mia vivacità e la voglia di fare che avevo in corpo, con una risata. E quanto è bello e gratificante ridere e sorridere di cuore!”

Erasmus è non pensare

“Scientificamente qualsiasi cosa tu faccia o dica passa prima dal cervello. In erasmus no. In erasmus tu vai, fai, dici, senza pensare. Al 90% dei casi sbagli, te ne penti, cerchi di recuperare, sbagli di nuovo, ma certamente cresci.”

 

whatsapp-image-2016-10-24-at-09-29-53Erasmus è anche solitudine

“L’eccessivo carico di emozioni, divertimenti, gente,  tanta gente, bella gente, ti porta anche a riscoprirti interiormente ed esci. Sola. Cammini senza una meta lungo le strade di quella città che ormai senti tua, ma capisci di non conoscerla mai abbastanza perché ogni volta trovi un vicoletto nuovo in grado di farti provare nuovamente stupore come le altre infinite stradine già viste. Ti stupisci una nuova volta come mai ha smesso di stupirti quella magica città e pensi, osservi, magari disegni quel ramo d’albero nel quale riesci anche a cogliere mille storie, significati! Ti arrampichi su un tetto e all’improvviso davanti a te Coimbra. È proprio in quei momenti di solitudine che hai la consapevolezza di quello che sta succedendo nella tua vita. È proprio in quei momenti che hai la risposta a tutte le domande poste fin’ora; è lì che capisci ciò che sei veramente; è lì che tiri un profondo respiro e pensi: sto bene. Così puoi tornare a casa e ricominciare la tua quotidianità. Perché devi respirarla quell’aria per capire l’effetto che fa.”

whatsapp-image-2016-10-24-at-09-29-24Erasmus è essere sempre opportuni

“Per essere sempre opportuno ci vuole un gran feeling. Quando in una normalissima e tranquillissima serata in casa, seduti in salone a ridere e scherzare, ad un certo punto ti ritrovi uno dei 15 che fa avanti e indietro per il corridoio è ovvio pensare: è impazzito? Scherza? È serio? Sta male? Ha bisogno d’aiuto? Ma ti alzi e inizi a seguirlo. Dopo 3 secondi 15 persone fanno avanti e indietro lungo il corridoio, cucina, giù, su, fuori, pioggia, macchine, freddo, ma noi camminiamo. Senza chiederci il perché, senza preoccuparci delle ciabatte inzuppate d’acqua ai piedi. Avevamo solamente voglia di seguirci a vicenda, di improvvisare un trenino di capodanno fuori stagione e di concludere con un abbraccio così caloroso da farci scordare il freddo preso lì fuori. Perché quell’abbraccio? Non abbiamo fatto nulla. In realtà è proprio questo che impari in erasmus, capire l’affetto di chi ti sta intorno dalle piccole cose. Se uno va, vanno tutti. Questo basta.”

whatsapp-image-2016-10-24-at-08-58-57Erasmus è amare

“Per amare non intendo solamente quell’amore così grande  nei confronti di quegli amici che ritieni in tutto e per tutto, la tua famiglia. Per amare intendo amare anche il granello di polvere o la formica che girava tra la tua dispensa. Per amare intendo quelle piccole, banali, stupide e a volte anche fastidiose ” cose”, che hanno fatto parte di quel quadro talmente perfetto da rendere questa, l’esperienza più bella della tua vita. Erasmus è imparare a  riuscire a trovare il bello anche se tutto ciò che ti circonda è brutto. L’ Erasmus ti insegna a trovare il bianco anche quando hai gli occhi chiusi e non puoi che vedere nero.”

“Erasmus è vivere in una casa con 15 persone, non sapere quale fosse il vero colore della cucina perché ricoperta da 2/3 cm di melma e pensare comunque che non c’è posto più bello e confortevole di quello.”

whatsapp-image-2016-10-24-at-09-20-06Erasmus è trovare il tuo posto nel mondo

“Io l’ho trovato. Il mio posto nel mondo stava su un divano che, nonostante la polvere e la poca attrazione estetica, stava pur sempre sotto quelle mura. Stava dentro quella città.”

“Un divano che, nonostante la poca comodità era condiviso con delle persone che, in pochi mesi, sono riusciti a riempirmi il cuore..

….Quello per me, era il divano più bello e comodo del mondo”

 

 

“Thankyou blue house”

“Obrigada Coimbra”

                           

                                                                                             

Alida Schifano

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