Esperienza Erasmus

Erasmus a Siviglia, l’esperienza di Valeria Rossitto

Erasmus a siviglia

Città erasmus: Siviglia

Nome: Valeria

Cognome: Rossitto

Età: 24

Da quanto tempo sei in erasmus? Sono partita a Settembre e sono tornata ad inizio Luglio

Sei partito solo o in compagnia? Sola

 

La decisione di allontanarmi dall’Italia non è nata all’improvviso. In quanto studentessa di lingue sapevo già che i miei studi mi avrebbero condotta a toccare con mano, per quanto possibile, parte di quelle culture che mi hanno affascinata durante la triennale. Proprio l’erasmus è stato il trampolino di lancio che ha permesso a molti, tra colleghi ed amici, di prendere confidenza con una città straniera per poi, magari, andarci anche a vivere. È stato guardando alle loro esperienze (la maggior parte positive) che decisi quale dovesse essere il primo passo per provare a diventare, anche io ed almeno in parte, una “cittadina del mondo”, indipendente e libera a sufficienza. Questo fu il motivo per cui, quel lontano giorno di aprile, mi ritrovai ad inoltrare la famosa domanda erasmus, con la voglia di cambiare qualcosa nella mia vita.

Erasmus, Valeria Rossitto a Siviglia

Perchè Siviglia?

Ho scelto Siviglia quasi per gioco. Non ci ero mai stata e conoscevo pochissime cose della città, ma ero affascinata da ciò che mi raccontavano le persone al ritorno dal loro erasmus in Andalusia. Molti di loro la definivano una delle città più belle della Spagna, e aggiungevano: “immaginati una città piena di vita, di colori e di gente che si affaccia sul Guadalquivir; dove si può vedere chiaramente come la cultura spagnola si mescola tutt’ora con quella araba e dove non si conosce l’inverno. È una città al cui interno puoi trovare persone sempre disponibili, ma soprattutto dove c’è un’università valida e all’avanguardia.” Non dovettero aggiungere altro per far sì che la scegliessi come meta.

Come hai trovato casa a Siviglia?

Ho trovato la mia casa tramite l’agenzia Aluni che ho scoperto attraverso Google. Oltre a questa, ci sono anche altre agenzie online come ad esempio Housing Anywhere. Inoltre, capita che i gruppi facebook come “We Love Spain” o “Erasmus en Sevilla “pubblichino ottimi annunci, dai prezzi convenienti. Ci sono anche una serie di residenze universitarie come la Rector Ramon Carande, non troppo lontana dall’università. Come prezzi si possono trovare stanze anche a meno di 200 euro, ma per averne una anche di qualità migliore basta anche mantenersi al di sotto delle 300 euro. Nel mio caso, grazie al contributo dei 230 euro datomi dalla mia università italiana, ho potuto scegliere una casa dove pagavo un po’ di più rispetto alla media di Siviglia, ma in compenso avevo alcuni servizi messi a disposizione dall’agenzia (come quello di pulizia una volta a settimana) e il portiere h24, oltre a tutte le comodità del quartiere.

Io vivevo nel quartiere chiamato Los Remedios che dista a soli 12 minuti a piedi dall’università, a 15 minuti dal centro, a 5 minuti da Plaza de España, ma ad una mezzoretta a piedi dalla zona notturna.

Come quartiere ha tutte le comodità: supermercati, farmacie, copisterie, negozi vari, bar di tapas e ristoranti. L’unica pecca, in quanto quartiere residenziale, è il fatto di essere un po’ più caro rispetto ad altre zone, anche perché è il luogo dove ad Aprile organizzano la Feria. Altri quartieri buoni e poco costosi sono quello di Triana (con tanto di mercato), oppure dall’altro lato del fiume, la zona della Macarena, che è una delle più scelte dagli studenti universitari, specie erasmus.

Parla dell’Università di Siviglia

A Siviglia ci sono due università: l’Università di Siviglia (US) e la Pablo de Olavide (UPO). Io ho frequentato la prima e tutte le mie lezioni si svolgevano al Rectorado (ex fabbrica di tabacco) che raggruppa facoltà come: filologia, storia, geografia, storia dell’arte, etc. Sparse per la città ci sono altre facoltà come belle arti o giurisprudenza (entrambe non molto distanti dal rettorato), mentre un poco più lontano (ma facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici) si trovano da un lato le facoltà di chimica, farmacia, informatica, architettura e il centro linguistico (per ottenere i certificati di lingua riconosciuti dall’US) e dall’altro quella di medicina, nei pressi dell’ospedale.

L’impostazione di alcune lezioni ricorda la tipologia scolastica. Bisogna presenziare almeno all’80 % delle lezioni e nel voto finale incidevano molto fattori come la partecipazione e la puntualità nella consegna dei compiti che spesso lasciavano per casa. L’esame finale è generalmente scritto ed il voto ottenuto si unisce a quanto ho precedentemente detto.
I professori sono molto disponibili e puntuali; rispondono velocemente alle email e concedono ricevimenti anche molto lunghi nel caso di dubbi da chiarire o da approfondimenti da fare.
L’università di Siviglia, inoltre, ha all’interno del rettorato varie biblioteche (tra piccole e grandi) dove è possibile trovare ogni genere di informazione.
In più c’è una caffetteria che a pranzo svolge anche il servizio mensa e che con 4 euro permette di consumare un pasto completo con tanto di dessert.
Per quanto riguarda la segreteria, è sempre stata efficiente e veloce nel suo lavoro; invece per sbrigare le pratiche erasmus (come i certificati di arrivo o partenza e varie), bisogna rivolgersi al Centro Internacional che si trova da un’altra parte della città.

Siviglia

Viene quasi spontaneo abituarsi a vivere in una città come Siviglia, proprio per la sua capacità di coinvolgerti e di farti percepire fin da subito un clima quasi familiare. Cominciando dai suoi abitanti, in tante situazioni ho trovato gente cortese sempre disposta ad aiutarmi; persone che al sentire che ero italiana, si vedeva chiaramente nascere in loro la curiosità nei miei riguardi. La maggioranza degli spagnoli ha una buona opinione di noi italiani; è affascinata dal nostro accento, dalla nostra cultura (oltre che dalla nostra cucina), da considerarci un po’ come lontani parenti.
Tornando alla città, non è per niente caotica; al suo interno ha sviluppato molte zone pedonali, a partire dalle rive del Guadalquivir che sono perfette per andare a correre, fino alla zona del centro storico dove figurano riunite quattro bellezze sevillane, ovvero: la Cattedrale, la Giralda, l’Alcazar e il quartiere di Santa Cruz. Personalmente preferivo i luoghi circondati dal verde come lo stesso Alcazar (ormai detto anche Dorne, in quanto set di Game of Thrones e in cui gli studenti fino ai 25 anni possono entrare pagando due euro a discapito dei nove euro del prezzo standard). Altre zone molto belle erano quelle nascoste dentro il Parque de Maria Luisa (dove si trova la Plaza de España), con le sue vasche e cascate artificiali. Questi luoghi, insieme alle rive del fiume, creano delle atmosfere perfette per rilassarsi a leggere un libro, magari all’ombra di un albero o con la compagnia dell’andirivieni di barche e canoe che si alternano nel Guadalquivir.
Siviglia è una città molto legata alle sue tradizioni ed è molto religiosa: uno degli eventi più attesi è quello della Semana Santa, dove vengono organizzate molte processioni nel periodo pasquale che si protraggono, per giorni, anche fino alle prime luci dell’alba. Ma oltre a questo, i sivigliani come molti altri andalusi, si preparano con largo anticipo per la famosa Feria de Abril organizzata nell’apposita zona adibita per l’evento; dove gente di tutte le età passa intere giornate e notti, tra balli e vino, con i loro bellissimi e variopinti vestiti da flamenco. Ciò dimostra come Siviglia sappia dividere bene il suo lato culturale (fatto inoltre di chiese, palazzi, musei, teatri, l’arena, un acquario, la biblioteca pubblica sul fiume, etc) da quello più ludico con le sue vie piene di locali all’aperto dove mangiare in modo economico, con i suoi ballerini di flamenco e artisti di strada in molti angoli della città e tanti negozi alla moda e centri commerciali (uno dei quali ospita probabilmente il cinema più grande della città: Nervion).

L’unica pecca di Siviglia, però, rimane il caldo, che specie dai mesi di giugno fino anche ad ottobre, diventa insopportabile.

I mezzi pubblici

Anche se grande, la città è facilmente collegata non solo grazie alla metropolitana, ma anche attraverso un’efficiente rete di autobus (le cui fermate e orari possono essere controllati in tempo reale tramite l’applicazione Tussam). Inoltre c’è anche un servizio di biciclette (Sevici), che permette di utilizzarle gratis per la prima mezz’ora e le cui stazioni sono sparse per tutta la città.

Costo della vita

Anche il costo della vita è un punto a suo favore, in quanto non è una città per niente cara ed inoltre sembrerebbe abbastanza sicura; personalmente non ho mai avuto problemi nel ritirarmi da sola, anche di notte.

Cosa fare a Siviglia? (vita notturna)

Per quanto riguarda la vita notturna, la città è bene organizzata sotto questo punto di vista. Infatti mette a disposizione alcuni autobus che fanno da navetta a partire dalla mezzanotte, sebbene in numero ridotto. Altrimenti il servizio di biciclette Sevici è molto utile per raggiungere qualsiasi punto in breve tempo e gratuitamente (sempre entro quella mezz’ora). Nel caso di uno spostamento in taxi, il loro costo non è per niente elevato.
La movida si concentra in alcuni punti, anche per via dei prezzi molto bassi per tapas e birra: esempi sono la zona dell’Alameda, l’Alfalfa, la piazza del Salvador, il quartiere di Santa Cruz, oltre a Calle Betis che si trova dall’altro lato nel fiume e cioè nel quartiere di Triana. Salendo di prezzo, ci sono i locali sulle sponde del fiume, già totalmente pieni dalle 6 del pomeriggio fino alle 3 o 4 di notte.
Ci sono varie discoteche, aperte a volte fino alle 6 del mattino e quelle tipicamente estive aprono da giugno in poi e si affacciano sul Guadalquivir. Molte di queste organizzano serate gratuite per gli studenti erasmus, grazie anche alla collaborazione con ESN.

Concludi

Proust scriveva che il vero viaggio della scoperta non consisteva nel cercare nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi; niente di più vero.

È difficile che una qualsiasi esperienza, grande o piccola che sia, non lasci qualcosa. Pensavo di aver già raggiunto un certo grado di indipendenza, dato che non vivo più a Palermo da quasi cinque anni, per frequentare l’università a Pisa; eppure mentirei se dicessi che il mio anno in Spagna non mi ha insegnato niente. Ogni posto che cambio ed ogni anno che passa, insieme a tutto quello che di nuovo ciò comporta, creano un doppio effetto sulla mia crescita. Da un lato si tratta di un modo per conoscere una parte di me, prima sconosciuta, che deve ricominciare da capo; infatti ciò mi aiuta a capire come fronteggiare da sola situazioni anche comuni, sebbene in una lingua diversa, con persone nuove e in un luogo sconosciuto. Dopotutto con la sua capacità di permettere l’incontro tra studenti di nazionalità diversa in una città straniera, l’erasmus è un’enorme opportunità che abbiamo per entrare in contatto con nuove e variegate realtà contemporaneamente, spingendoci ad aprire la mente alla diversità e contribuendo a creare amicizie e legami sparsi per il mondo. Ma dall’altro lato, un’esperienza come questa, è un gradino in più che mi permette di vedere la mia città natale da un’altezza ancora diversa. Palermo sarà sempre il metro di giudizio che userò per valutare qualsiasi altra città che visiterò. Magari ormai sono pure poco obiettiva nel giudicarla, ma più mi allontano da lei, più la vedo con l’occhio della nostalgia legata ai ricordi dell’infanzia. Infatti, quello che ho capito anche dopo Siviglia è che per quanto bello e vagamente familiare possa essere un posto, e per quanto io possa essere pronta a trasferirmici, niente avrà mai il fascino e saprà farmi sentire veramente a casa come solo la mia città sa fare. Per cui, quella ragazza sempre nuova e più grande che sto cercando di portare alla luce, non solo sarà colei pronta, in ogni momento, a vivere altrove nel suo azzardato intento di sentirsi cittadina del mondo, ma anche quella che, prima o poi, riuscirà sempre a trovare la strada di casa.

 

 

Per saperne di più ci trovare sulla pagina fb “RoundersPalermo” o sul gruppo “Rounders Palermo- Viaggiare è la nostra libertà”

 

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