Nel cavese, sui Monti Pelati, dodici italiani si sono creati la loro piccola “società” sopra gli alberi.
Probabilmente è il sogno di molti: una vita a contatto con la natura (“into the wild”), a 7 metri di altezza, in una piccola casa eco-sostenibile sopra un albero.
Lontano dal caos, dallo stress, dal consumismo e materialismo delle grandi città, dalla monotonia delle tradizioni e dai pregiudizi della gente: sembra impossibile, ma in Piemonte dodici persone ci sono riuscite. Si sono creati il loro piccolo angolo di paradiso, armati di legname, materiali riciclabili e tanta volontà.
Ma a differenza di quanto si possa pensare, questa “comunità” non ha scelto di evadere completamente dalla società, infatti gli abitanti sono manager, farmacisti, biologi, infermieri, biologi e ogni giorno si spostano in città nei loro rispettivi posti di lavoro, per poi tornare a casa stare in totale serenità.
“Non siamo figli dei fiori o delusi della società e tanto meno eremiti. Volevamo solo recuperare una vita che tutti noi sentivamo di perdere nelle nostre città”, spiega Dario, manager e direttore di un’ azienda che importa in Italia rum cubano. “ Qui noi non sopravviviamo, anzi qui noi riusciamo a vivere più intensamente”.
Il piccolo villaggio di case arboricole è in continua espansione, ed aperto a chiunque abbia il coraggio di fare questo grande passo e l’umiltà di rispettare l’ecosistema del bosco circostante. Tutti sono il benvenuto, e sono liberi di crearsi il proprio “nido” su questi forti castagni dei Monti Pelati.
La prima realizzazione di case risale al 2003, e a raccontare questa incredibile storia per la prima volta è stato il giornalista Antonio Gregolin, con un bellissimo reportage pubblicato su “XL di Repubblica”.
Lo scenario che ad oggi si è concretizzato, frutto di sogni e fatiche da parte degli abitanti, è veramente mozzafiato: un vero e proprio “quartiere” naturale, in cui i vari “concittadini” condividono un nuovo tipo di vita, oltre che i tipici momenti della giornata, come i pasti.
Un luogo, e una vita degna del noto Christopher McCandless, protagonista della vera storia narrata dal film “ Into the wild”. Un ragazzo che, dopo essersi laureato, decide di spogliarsi di tutti i propri averi materiali per ricollegarsi alla natura e intraprendere un viaggio all’avventura alla volta dell’Alaska.
C’è chi, stanco di essere succube della tradizionale società, che ci plasma e ci costringe nella quotidiana monotonia, ne diventa talmente dipendente che, pur esausto, non può che accettarla; e c’è chi invece, riesce a crearsi una via di fuga, perché per quanto difficile da pensare, esistono tanti modi di vivere, sta a noi scegliere quale.