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“Tu che ci stai a fare qui?” – Riflessioni di un palermitano

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Riportiamo una lettera tratta da “PalermoToday“, che riporta alcune riflessioni riguardanti la nostra città.

“L’estate è terminata, già… eppure come ogni anno, qui dura sempre un po di più! L’ estate è finita si, ma ci sono cose che stentano ad andar via. Il caldo, il sole, le foto in spiaggia, gli ombrelloni a righe bianco e blu, i gelati, il mare calmo ed accogliente. “Sicilia bedda” non ci deludi mai! Giri per la città, tamponando la fronte, lamentandoti di qua e di là del caldo e vieni sorpassata da frotte di turisti con mappe, cappellini, guide.. .inglesi, spagnoli, cinesi, giapponesi. Alcuni siciliani si chiedono “ma che ci vengono a fare qui?” ed io proprio a quei siciliani direi “e tu che ci stai a fare qui?”. Scontrosa? Forse giusto un po’.

Ciò che mi ha sempre infastidito è quella porzione di popolazione palermitana che non valorizza le bellezze che possediamo. Guardati attorno cittadino. Guarda i sorrisi e i colori entrando nel mercato di Ballaró, osserva quel vecchietto che da ben 50 anni vende “simenza” per tradizione, chiudi gli occhi nelle vie del centro storico e senti il profumo di quei piatti deliziosi cucinati dalle mamme siciliane, guarda quel pescatore nel porto di Vergine Maria che pur dialogando poco possiede mani che parlano della sua e della nostra storia, passeggia nel molo e guarda il mare, perditi lì, dove milioni di persone che abitano a Milano tra fretta e smog, desidererebbero volgere il loro sguardo.

Poi, tra tutte le meraviglie della nostra città, vedi ciò che non va, tutto quello che deturpa la nostra Palermo. Lì, ti accorgerai che il problema non è Palermo, siamo noi. Le stesse persone che pur sapendo che quella cartaccia, quella cicca e quella bottiglia sporcano, le gettano per terra sostenendo: “tanto già è chinu rì munizza”. E ció che mi stupisce ancora di più è l’inciviltà mostrata nella quotidianità a Palermo e l’estrema attenzione alla civiltà nelle città straniere. Ah, lì ci sentiamo a disagio a farlo! Beh, dovremmo sentirci a disagio anche qui, nella nostra bellissima Palermo. Questo non è un attacco, è solo un pensiero da condividere. Da palermitana orgogliosa della mia città, ho il desiderio di non sentire più da un turista “Palermo è bellissima ma é davvero sporca”, ho voglia di sentirla elogiare senza un “ma”, un “però”.

Perché Palermo è bella, come lo siamo noi cittadini solari e accoglienti ma proviamo ad essere civili, a volte basta poco. Il “ma” e il “però” nelle frasi dei turisti, in fondo (ma poi non così tanto in fondo), sono il frutto della nostre azioni, cambiamole!”

Il dilemma è sempre quello, riusciremo mai

 

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