Studiare e lavorare fuori sede

Studiare a Southampton e Lancaster- Lorenzo Augugliaro

Studente - Lorenzo Augugliaro in Inghilterra

Studente - Lorenzo Augugliaro in InghilterraIDENTIKIT
Nome: Lorenzo 
Cognome: Augugliaro
Età: 22
Città “fuori-sede”: Southampton (UK), Lancaster (UK)
Da quanto tempo sei fuori-sede?: 5° anno accademico in corso
Sei partito da solo o eri con qualche “compagno di viaggio”? Solo


Più che sulla città, la scelta è ricaduta sul paese. Avevo voglia di imparare l’inglese, non solo per la sua utilità a livello professionale/lavorativo ma anche e soprattutto perché mi permette di comunicare giornalmente con persone provenienti da tutto il mondo.

Mi sono trasferito a Southampton perché un amico di famiglia insegnava in una delle due università presenti città e quindi mi ha aiutato sia ad ambientarmi in un primo momento che a fare domanda per l’università.
Dopo aver fatto un anno di scuola d’inglese dove ho vissuto prima in famiglia (host family) trovatami dalla scuola, e poi in un appartamento con dei ragazzi conosciuti a scuola, ho iniziato l’università dove ho vissuto per tre anni in una residenza privata per studenti. Il prezzo medio era di £100 a settimana (bollette incluse), ed era considerata tra le più care in città. Solitamente in UK affittare un appartamento costa tra i £85-100 settimanali (Londra esclusa). Le università inglesi garantiscono comunque un alloggio all’interno delle residenze universitarie a tutti gli studenti del primo anno, e aiutano coloro che preferiscono vivere in appartamenti o residence privati. Non sono previste borse di studio o aiuti finanziari per quanto riguarda gli alloggi.
Trasferitomi a Lancaster per la specialistica, ho deciso di vivere all’interno del campus. L’università garantisce una stanza all’interno dei college a tutti gli studenti della specialistica; non ho avuto quindi nessun problema nel trovare un alloggio. Il prezzo è di £97 a settimana ma condivido il bagno con tre persone. In città sono presenti residences privati, case in affitto e l’università ha un servizio che aiuta coloro che vogliono vivere al di fuori del campus.

L’ammissione alle università inglesi avviene attraverso un servizio che si chiama ‘UCAS’ (Universities and Colleges Admission Service) che richiede tempo e diverse fasi. Molti sono i documenti richiesti (diploma, lettera motivazionale, lettere di raccomandazione, curriculum), ed è consigliato iniziare 6-7 mesi prima l’inizio dell’anno accademico (Febbraio – Marzo). Per quanto riguarda la specialistica si fa domanda direttamente all’università e il procedimento è più o meno lo stesso.
Le rette sono molto più care rispetto all’Italia, specialmente dopo la nuova riforma del governo Cameron che ‘costringe’ le università a tassare gli studenti almeno £6000 all’anno. Nonostante ci sia la possibilità di richiedere borse studio, il governo inglese garantisce comunque la possibilità di entrare all’università prestando l’intera somma richiesta per la triennale. Questo prestito non ha interessi e non ha una vera e propria data di scadenza. Non appena gli studenti accumulano quella somma, la restituiscono indietro al governo. Io ho avuto la fortuna di aver iniziato prima della nuova riforma, pagando £3200 all’anno. L’educazione, le strutture e il servizio offerto dalle università sono assolutamente meritevoli di questa cifra.
Il metodo di studio è completamente diverso in Inghilterra rispetto che in Italia. L’approccio a esso è molto più pratico e nessuno riconosce il valore di studiare da un libro come si fa in maniera tradizionale in Italia. Lo studente ha un ruolo molto più importante all’interno del suo apprendimento, al quale si chiede di lavorare e studiare in maniera più creativa e dinamica. Le classi sono molto meno numerose e il rapporto con i professori è più personale e informale (li chiamiamo per nome per esempio) e offrono un costante supporto faccia a faccia o via elettronica.
Anche gli esami sono diversi e per certi versi molto più semplici rispetto all’esame orale italiano. Intanto non esiste l’esame orale come lo intendono in Italia, ma al massimo ci sono delle presentazioni orali. Il programma viene diviso in diverse parti e quindi non si finisce mai una materia con un singolo esame. E’ un po’ come al liceo in Italia, con le materie che inizi a settembre e finisci a giugno. Gli esami consistono di saggi scritti, esami scritti in classe, presentazioni orali e lavori di gruppo.
Le università inglesi sono frequentate quasi esclusivamente da fuori sede, che provengano da un’altra città inglese o da un altro paese. Gli inglesi non appena finiscono le scuole superiori si muovono in un’altra città per l’università (i Londinesi sono tra i pochi che decidono di rimanere nella loro città ma ci sono anche tantissimi londinesi che vanno fuori) Se dovessero rimanere nella stessa città, lasciano comunque i genitori per vivere in residenze universitarie. Gli studenti internazionali costituiscono normalmente il 25-30% degli studenti totali, percentuale che sale per la specialistica (al momento studio in una classe di 40 persone con 16 diverse nazionalità). Tantissimi sono anche gli erasmus.

L’università che frequento al momento per la specialistica (Lancaster University) è considerata tra le prime dieci in UK e la Business School (facoltà in cui studio) è tra le prime cinque nel paese. Molti studenti vengono qua per studiare proprio questa disciplina. La città non ha minimamente influito sulla mia scelta. A livello accademico è eccellente (secondo le statistiche raggiunge risultati massimi in termini di insegnamento) e il supporto che riceviamo dal career service è ottimo. Ci aiutano a trovare lavoro, a preparare curriculum, covering letters, colloqui di lavoro e assessment centres. Banche e aziende vengono settimanalmente a pubblicizzare opportunità per giovani laureati ed è anche una buona possibilità per stabilire contatti. Nonostante il supporto ricevuto sia notevole, le università inglesi non trovano lavoro a nessuno e il futuro e successo di un individuo dipendono molto da lui e dalle sue capacità.
In termini di servizio pubblico probabilmente sarete a conoscenza della puntualità degli autobus e treni inglesi. E’ raro vedere un autobus con un solo minuto di ritardo e vanno avanti fino alle due di notte, con una frequenza di ogni 15-20 minuti. L’università ha una sua app nella quale ci sono anche gli orari degli autobus costantemente aggiornati. Il prezzo è di £2.40 andata e ritorno.
Il tasso di criminalità è praticamente nullo (il massimo che può capitare è una rissa tra due ubriachi in discoteca) ma la città è sicura giorno e notte. Il campus è sorvegliato da delle guardie.
Southampton è una città molto più grande e la notte potrebbero esserci più rischi. E’ raro comunque sentire di aggressioni a persone e la polizia inglese è molto efficace nel prevenire eventi di questo genere.

Il meteo inglese è notoriamente terribile e più che condizionare le mie giornate condiziona il mio stato d’animo. Non è mai bello passare dal sole siciliano al grigiore inglese ma purtroppo siamo i migliori a sprecare un patrimonio e potenziale da fare invidia al mondo intero. Nonostante piova praticamente ogni giorno, agli inglesi non importa assolutamente nulla e dopo poco tempo anche tu verrai coinvolto in qualsiasi cosa si possa fare (uscire, fare sport, fare gite fuori città). In quasi cinque anni, il brutto tempo non è quasi mai stato utilizzato come scusa per non fare qualcosa.

Il campus universitario ha molto di quello di cui uno studente necessita. Sono presenti due supermercati, un’infermeria con annessa farmacia, un centro sportivo che ha è costato milioni di sterline, e ogni college ha la sua lavanderia e il suo bar. Il paese che dista 15 minuti di autobus ha anche tutto il resto ed è maggiormente l’area frequentata per uscire la sera. L’unico difetto del campus è che ogni tanto ci annoiamo.

Dopo aver passato tre anni a importare il ragù di mia madre in Inghilterra, ho cominciato a cucinare più seriamente e adesso non ho assolutamente nessun problema col cibo. I supermercati hanno tantissimi prodotti italiani ed è facile riprodurre un piatto di pasta italiano. E’ chiaro però che lo sfincione e il panino con la milza non sono specialità britanniche ma al tempo stesso ho cominciato a mangiare cibo di altri paesi che vale la pena provare. In ogni caso ogni 3-4 mesi torno a casa e faccio un ripasso!

Sia Southampton che Lancaster sono città assolutamente vivibili per uno studente universitario. Il traffico è controllato, l’inquinamento è molto basso e sono ricoperte da spazi verdi.

Come ho detto prima, il tasso di criminalità a Lancaster è praticamente inesistente. A Southampton, essendo una città più grande, ci possono essere casi di aggressione ma in quatto anni di permanenza non sono stato né vittima o testimone di eventi del genere. Solitamente gli studenti vengono coinvolti in qualche rissa in discoteca che viene risolta quasi immediatamente.

La vita notturna inglese e universitaria sono molto intense. Gli studenti, facilitati dal fatto che vivono tutti da soli e senza famiglie, escono praticamente ogni sera. Qua si dice che il weekend inizia martedì e finisce la domenica sera! Le discoteche offrono quasi sempre ‘students nights’ dove ci sono offerte (drinks o gruppi) per studenti. La cosa impressionante è che l’economia di tantissime cittadine inglesi gira quasi interamente intorno alle università. E’ questo si vede molto la sera con una quantità enorme di discoteche create appositamente per studenti. Tutto è chiaramente facilmente raggiungibile con le students unions che mettono a disposizione autobus gratuiti per raggiungere i locali. L’università qui viene vista anche come una possibilità per divertirsi tanto e gli studenti non si lasciano scappare l’occasione. In termini di prezzo, non è particolarmente cara. L’ingresso ai locali è sempre sui £3-4 e quindi si può avere una piacevole serata per £10-15, con trasporto compreso.

“Where are you from?”
“Italy, from Sicily”
“Ahhh Mafia, the godfather”
Questa conversazione è avvenuta quasi ogni giorno da cinque anni a questa parte. Purtroppo per la maggioranza degli stranieri, noi siciliani siamo conosciuti primariamente per la mafia e questa è una cosa che mi fa molto male. Al di là di queste stupide battute, di cui solo noi siamo la colpa, non sono mai stato vittima di offese di origine razzista. Anzi, l’integrazione qui è stata assolutamente perfetta, anche dovuto al fatto che la cultura inglese è ben abituata ad ospitare persone da tutto il mondo. Una volta sola sono stato paragonato ad un africano e la persona che lo fece era di Genova.

La vita in Inghilterra è chiaramente più cara rispetto in Italia e specialmente a Palermo. Non è soltanto dovuto al fatto che la sterlina valga più dell’euro, ma tantissime cose tra cui affitti, educazione, ristoranti e spesa al supermercato sono più cari. Diciamo che mensilmente quello che uno studente medio spende, considerando affitto e costo della vita, è di circa £750-800. Questo, più la retta universitaria.

Il miglior pregio di Southampton e Lancaster è che sono due cittadine universitarie e quindi popolate per la gran parte da studenti sia inglesi che internazionali. Il peggior difetto è che sono due città veramente brutte!

Alla domanda “vorresti mai tornare a Palermo”, che mi è stata chiesta tantissime volte , a malincuore ho sempre risposto di no. Sarebbe un passo indietro per la mia carriera che non sono disposto a fare. Torno sempre volentieri per le vacanze di natale e l’estate ma il mio futuro lo vedo altrove. Non lo vedo nemmeno in Inghilterra se devo essere sincero. Ho tanta voglia di scoprire nuovi posti, conoscere altre culture, incontrare persone e mettermi alla prova. Però quello che dico sempre è che un giorno, quando mi sentirò soddisfatto, mi piacerebbe tornare a casa e passare lì la mia vecchiaia. Ma questa è un’altra storia!

Palermo mi manca tanto, e più sto fuori più mi accorgo di quanto sia bella e quanto sia un peccato lasciarla morire in quel modo. Quello che vedo quando torno è un continuo declino che non ha fine. Mi dispiace dirlo ma non vedo nessuna speranza per la nostra città. La gente mi dice che sono troppo negativo ma sono proprio quelle persone che la ammazzano quotidianamente. Una cara persona che ho conosciuto in Inghilterra e mi è venuta a trovare a Palermo la scorsa estate è rimasta sconvolta dalla situazione e caos in cui la città si trova. E poi quando se ne andò mi disse che abbiamo abbandonato questa città al suo destino. Palermo mi manca tantissimo, sono innamorato della sua bellezze e della sua atmosfera. Non sono però sicuro che quella bellezza rimanga ancora per molto.

La scelta di intraprendere i miei studi universitari in Inghilterra è stata la decisione migliore che abbia potuto fare nella mia vita. Ma non perché l’università sia migliore o perché mi può garantire opportunità migliori un domani, ma perché studiare in un paese che ospita ogni anno così tanti studenti da tutto il mondo è un’esperienza unica. E’ un’esperienza che ti fortifica, che ti mette tantissimo alla prova, e che alla fine ti dà tante soddisfazioni. E’ chiaro che è un investimento importante e io ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi supporta economicamente ogni anno. Se quella fortuna però è dalla vostra parte, allora non pensateci due volte ad andare via da casa e cominciare a costruirvi la vostra vita.

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